NCC e Taxi, la Giunta Comunale di Roma approva il nuovo regolamento.

Dal sito delComune di Roma

Roma, 3 giugno – Approvata dalla Giunta di Roma Capitale la delibera sul regolamento taxi e NCC, proposta dall’assessore alla Mobilità, Antonello Aurigemma. Il documento passerà ora ai Municipi per il parere di competenza e sarà quindi sottoposto al voto dell’Assemblea Capitolina. Qui di seguito i punti principali del nuovo regolamento.

Trasparenza: introduzione della ricevuta automatica che servirà a identificare il titolare della licenza, il percorso e il costo della corsa.

Numero unico automatico, che individuerà la postazione taxi più vicina al luogo da cui chiama l’utente.

Pubblicizzazione delle tariffe.

Aumento delle corsie preferenziali: si aggiungono viale Kant, via dei Monti Tiburtini, via Andrea Doria, via Portuense. Quasi 10 chilometri in più per far crescere la velocità commerciale dei taxi. Altre corsie preferenziali verranno progettate dall’Agenzia per la Mobilità con il Dipartimento Mobilità, su direttrici strategiche della viabilità cittadina.

Incentivi: il Campidoglio ha stanziato oltre 6 milioni di euro per dare supporto agli operatori nell’acquisto delle vetture e nelle spese fisse di manutenzione (che verranno quantificate successivamente con gli stessi operatori).

Lotta all’abusivismo: l’accesso all’interno della città e delle zone a traffico limitato verrà disciplinato con appositi moduli, definiti grazie a una delibera di Giunta. Per accedere, i conducenti dovranno esibire non solo la copia del libretto della vettura e della licenza, ma anche l’iscrizione alla Camera di Commercio e ruolo, posizione contributiva e posizione Inail. Tutti elementi necessari al rispetto delle regole e per evitare il lavoro nero.

“Questi i punti cardine”, spiega l’assessore Aurigemma, “emersi dal confronto tenutosi al Dipartimento Mobilità”, dove si sono “raccolte attorno allo stesso tavolo associazioni dei consumatori e operatori del settore”. Dal tavolo, conclude Aurigemma, “sono emerse le proposte di cui l’Amministrazione ha fatto una sintesi”, confluita nel testo approvato in Giunta.

1 GIU 2011 PV

0 pensieri su “NCC e Taxi, la Giunta Comunale di Roma approva il nuovo regolamento.

  1. Ago ha detto:

    ll Fatto Quotidiano di domenica 25 settembre 2011,

    pagina 8

    I taxisti che tengono in pugno il Pdl: vietato aumentare la concorrenza

    di Martini Daniele

    ALTRO CHE LIBERALIZZAZIONI I TAXISTI CHE TENGONO IN PUGNO IL PDL: VIETATO AUMENTARE LA CONCORRENZA di Daniele Martini Contrordine: la liberalizzazione delle auto a noleggio non si deve fare. Firmato Maurizio Gasparri, capogruppo Pdl al Senato.

    I taxisti non la vogliono e i taxisti non possono essere scontentati perché soprattutto a Roma sono una potenza, una falange elettorale del centrodestra. Alle ultime votazioni hanno prima regalato a Gianni Alemanno una campagna elettorale capillare e ambulante, con tanto di slogan sulle auto bianche, e poi gli hanno portato decine di migliaia di voti, compresi quelli dei familiari. Con loro il Pdl ha un debito di riconoscenza che non può ignorare.

    Al TAXISTI romani capitanati da Loreno Bittarelli, il capo del famoso 3570, i 60 mila noleggiatori italiani non piacciono, per un motivo semplice: fanno concorrenza e alla maggioranza dei taxisti la concorrenza fa venire l’orticaria. Non potendo eliminarli, fanno di tutto perché restino confinati nella loro nicchia. Stando così le cose, a metà agosto aveva sorpreso parecchio che nel testo del decreto per l’aggiustamento dei conti spun-risse una norma preparata dalla maggioranza a favore della liberalizzazione delle auto a noleggio, una liberalizzazione prudente e parziale, per carità, che non metteva in discussione il privilegio dei comuni di concedere o negare le licenze, ma pur sempre un passo avanti. Quel testo sanciva la soppressione del principio di “territorialità” che è uno dei capisaldi invocati dai taxisti per tenere a bada la concorrenza. Territorialità significa che le auto a noleggio non devono sconfinare rispetto alla zona del comune dove hanno ottenuto l’autorizzazione: se a un noleggiatore della costiera amalfitana, dove i sindaci sono di manica larga nella concessione delle licenze, gli salta in testa di lavorare anche a Roma, non può. L’Antitrust ha detto più volte che questo divieto costituisce una limitazione alla libera concorrenza, ma per i taxisti e i politici che li proteggono, i moniti dell’Antitrust sono come prediche noiose.

    DANNEGGIATI sono i clienti, i cittadini ai quali dovrebbe essere garantito il diritto di spostarsi con la libertà di scegliere su quale mezzo. Anche d’inverno, nei giorni di pioggia, nelle ore di punta, quando i taxi nelle grandi città è come se scomparissero. I noleggiatori rivendicano il loro status di piccoli imprenditori e quindi invocano il rispetto delle direttive europee a favore della libertà di impresa e di stabilimento. Ma a questo governo le direttive europee fanno il solletico. Perfino le massime istituzioni, Camera e Senato, fanno orecchie da mercante equando si tratta di preparare i bandi di gara per le auto a noleggio per i parlamentari inseriscono la clausola che devono essere di Roma, cioè pretendono il rispetto scrupoloso del principio di territorialità. Per questo era sembrato bizzarro che a metà agosto qualche spericolato della maggioranza avesse inserito nella manovra una norma a favore della libertà di impresa dei noleggiatori di auto. Ma è durato poco, qualche settimana e poi dal testo finale quello sgarbo ai taxisti è scomparso, cancellato. Come tutte le sconfitte che sono orfane, nessuno sa con certezza chi sia stato l’imprudente che ha osato inserire la norma a favore della concorrenza. Eal contrario siccome la vittoria ha tanti padri, si sa benissimo chi sono gli artefici della frettolosa retromarcia anticoncorrenziale: Gasparri referente politico e ispiratore del dietrofront e Angelo Maria Cicolani, ingegnere reatino Pdl, “esperto” di trasporti, estensore materiale dell’emendamento che rimette le cose al loro posto. Ma se era scontato che Gasparri corresse ai ripari, impedendo che qualcuno nella sua maggio- ranza osasse violare la riserva indiana dei taxisti romani, il nome di Cicolani ha prodotto un certo scalpore tra gli esperti. Nell’annosa polemica sui taxisti, Cicolani era considerato una specie di mosca bianca della maggio- ranza perché qualche anno fa presentò un testo di liberalizzazione che divenne un punto di riferimento perfino per l’opposizione. Tanto che un parlamentare del centrosinistra, Antonello Falomi, scrisse una proposta di legge che sembrava ricalcata su quella di Cicolani e alla fine i due testi furono addirittura accorpati. Ma in tempi tanto perigliosi per il centrodestra anche Cicolani ci ha ripensato: meglio mettere da parte i principi e badare ai voti.

    ANCHE L’EUROPA può attendere. Rispondendo nella primavera del 2008 all’italiana Federnoleggio che per l’ennesima volta denunciava il principio della territorialità come una limitazione della concorrenza, Antonio Tajani, Pdl, allora commissario europeo ai Trasporti, inviò una lettera al governo Ber-lusconi per chiedere spiegazioni. “Stiamo abolendo le norme sulla territorialità” gli risposero solerti. Si è visto come.

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