La guerra (dei poveri) tra Taxi e NCC

NCC e TAXI - The End(Cliccando sui vari link è possibile leggere l’articolo originale o la risorsa in oggetto , se questa non è stata tolta dal sito proprietario)
 
Articolo aggiornato al 14/05/2013
 

12/05/2013 – La devastazione condotta da un gruppo di tassisti a due banchetti dedicati al servizio Ncc avvenuta all’aeroporto di Malpensa ha riacceso i riflettori sullo scontro tra servizi di trasporto pubblico non di linea causato della ferocia della concorrenza, dalla scarsità di passeggeri e della mancanza di soldi
In tempo di crisi i conflitti nel mondo del lavorano aumentano in maniera inversamente proporzionale rispetto alle difficoltà. Più c’è lavoro, minori saranno i contrasti tra le categorie. Se c’è meno lavoro, necessariamente la concorrenza si farà più agguerrita. E questo avviene sopratutto nel mondo dei trasporti, dove allo stato attuale esiste uno scontro tra taxi ed autovetture “Noleggio con Conducente“.
IL BLITZ A MALPENSA – Certo è difficile aspettarsi che dalle parole, dalle minacce e dagli “sgambetti”, fisici o ideali, si possa passare alle vie di fatto. Parliamo di quanto successo all’aeroporto di Milano Malpensa lo scorso sei maggio. Come spiega La Prealpina un gruppo di venti persone, all’apparenza quasi tutti tassisti, è entrato nel Terminal 1 “devastando” il banchetto degli autonoleggiatori con conducente posto davanti agli arrivi “B”, quelli fuori Schengen, a quell’ora vuoto a causa della mancanza di voli provenienti da aree extraeuropee. Finito il primo blitz, i venti se la sono presa con il secondo banco, posto davanti agli arrivi “A”. In questo era ancora presente un impiegato il quale è stato invitato a lasciare il banchetto visto che, testuali parole del gruppo, “non ce l’abbiamo con te”. Anzi, ha continuato la squadra rivolgendosi all’impiegato, comprensibilmente spaventato: “Alzati, porta via le tue cose e vattene che dobbiamo spostarlo immediatamente”. E da lì il gruppo ha sfogato la sua frustrazione contro i banchetti. La loro intenzione era quella di lasciare un “monito” ai “nemici”, ovvero alle vetture con noleggio conducente, le cosiddette “Ncc”.
L’ACCORDO CON SEA – A causa della diminuzione dei passeggeri nell’aeroporto della brughiera i titolari di Ncc ed i tassisti cercano in ogni modo di rubarsi clienti a vicenda superando anche quelle che sono le regole previste. Come spiega Nccitaliani, l’accordo tra le associazioni dei noleggi con conducente e la Sea, siglato nel dicembre 2012, prevede che la Sea metta a disposizione delle imprese che svolgono attività di Ncc aree riservate nei pressi delle uscite 4 e 7, aree composte da 50 stalli con ingresso ed uscita indipendenti dal parcheggio, pagato grazie ad un’apposita convenzione un euro più Iva per una sosta di 120 minuti.
NESSUNO FA NULLA – A quanto pare però non tutti rispettano le regole. A confermare questa versione è Massimo Campagnolo, portavoce del consorzio Taxi, il quale martedì 7 ha preso le distanze dall’accaduto ma ha lanciato, allo stesso tempo, accuse precise: “E’ inutile girarci intorno: tra loro ci sono alcuni personaggi che si mettono appena fuori dalle porte degli arrivi e imperterriti procacciano i clienti, contravvenendo ai regolamenti che lo vietano tassativamente. Sea conosce benissimo chi sono ma purtroppo non prende posizione”. Per quanto riguarda invece l’aggressione, la polizia ha già identificato almeno quattro tassisti. Continua Campagnolo: “Li conosciamo anche noi ed è gente che vorremmo emarginare”.
LE AUTORITA’ DOVREBBERO IMPEGNARSI – Secondo Campagnolo però la situazione è molto più grave di quanto non si possa pensare e per questo le autorità dovrebbero muoversi per risolvere lo scontro in atto. “Credo che il calo di traffico e la mala gestione delle autorità preposte stia facendo salire la tensione. Questa volta ci sono stati soltanto danni materiali, ma forse è arrivato il momento che Sea prenda in mano una problematica che conosce da tempo ma evita di affrontare. Al gestore aeroportuale e agli organi di polizia abbiamo scritto molte volte”. I colpevoli sarebbero proprio gli Ncc il cui comportamento rovina la piazza: “Dovrebbero stare seduti e quieti al posto ad aspettare che il cliente venga da loro. E invece soltanto perché pagano l’affitto si sentono liberi di fare ciò che vogliono”.
RIDUZIONE DEL VOLUME D’AFFARI – Il Consigliere comunale di Gallarate Giuseppe De Bernardi Martignoni, se la prende con la mancanza di lavoro: “Certi comportamenti sono deplorevoli ma quando manca il lavoro sappiamo l’esasperazione a cosa può portare. E qui a Malpensa, parliamoci chiaro, il lavoro manca: sto toccando con mano una crisi spaventosa provocata da una fortissima riduzione di uomini d’affari diretti alla City”. Ma al di là della mancanza di lavoro appare evidente che la situazione attuale è quella di una forte concorrenza tra le parti, concorrenza dettata dal prezzo del servizio.
LE TARIFFENcc Milano ci propone le sue tariffe per i vari servizi che sarebbero in realtà controllati dalle tariffe regionali. Il risultato è che magari il prezzo può essere leggermente superiore ma il servizio può essere reputato migliore (specie se confrontiamo un viaggio in Mercedes con uno a bordo di una Honda Insight, ognuno sceglie quello che vuole ma certo anche il comfort può avere voce in capitolo specie in un viaggio di 70 chilometri). La tariffa regionale prevede una spesa di 90 euro da Milano a Malpensa, mentre il Ncc ne chiede 5 in più. Da Malpensa a Linate si chiedono 105 euro contro i 120 dell’Ncc mentre da Linate a Milano Città (7 chilometri dall’aerostazione a Piazza Duomo), l’Ncc prende 50 euro.
LA SITUAZIONE ROMANA – Certo parliamo di cifre importanti ma forse non così tanto per i clienti, visto e considerato che le navette o il treno collegano l’aerostazione alla città con una spesa di 10 euro, ma certo l’appostamento davanti alle porte viene ritenuto dai taxisti una specie di “concorrenza sleale” visto e considerato come poi di fatto le cifre siano pressapoco le stesse. E la situazione di Milano può essere ritrovata anche a Fiumicino. Come spiega Ok Roma lo scorso 3 aprile una cinquantina di tassisti appartenenti a Cgil, Cisl, Uil e Ugl ha protestato di fronte all’area arrivi del Terminal 3. Pietro Marinelli dell’Ugl ha accusato: “Noi tassisti stiamo vicini alle nostre auto in sosta negli appositi stalli all’esterno del lato arrivi, mentre gli altri stanno all’interno con lo scopo di procacciare clienti portandosi via la crema del lavoro. Quest’anno abbiamo già registrato un calo di 100 mila corse. Chiediamo il rispetto delle regole”.
IL BANDO DI PUBBLICO CONCORSO – A Roma la situazione assume contorni abbastanza particolari. Alessandro Atzeni, responsabile regionale Lazio Fast-Confsal Taxi, ripreso da Agenparl, ha sottolineato l’importanza della presentazione di esposti con richiesta agli atti che hanno portato alla luce 77 presunte emissioni illegittime di licenze Ncc che operano nel territorio di Roma Capitale. Atzeni ha ricordato che per la legge la concessione delle licenze taxi ed Ncc avvenga tramite bando di pubblico concorso che, le vetture inizino il servizio nel comune che rilascia l’autorizzazione e che a fine servizio si rientri nella rimessa di appartenenza. Ma questo a volte non avviene.
COSA PREVEDE LA LEGGE 21/92 – Per i sindacati il modo migliore di agire è quello di far rispettare quanto previsto dalla legge 21/92 ma l’articolo 8 della suddetta non prevede che ci sia un limite comunale, bensì è importante che le auto siano autorizzate dal comune nel quale caricano i passeggeri. La rimessa è obbligatoria ma non viene definita alcuna condizione specifica sull’ubicazione della stessa. Insomma, non c’è nulla di particolare che possa impedire ad un Noleggio con Conducente di poter operare in una certa località, se ha vinto il bando di concorso. A questo punto non resta altro da fare per i Comuni di “regolamentare” l’afflusso delle auto Ncc. Ma non sempre questo riesce alle amministrazioni. Ad esempio Roma deve fare i conti con un problema molto grave.

IL RICORSO AL TAR – Come ha spiegato Repubblica lo scorso 18 aprile, il Tar del Lazio ha bocciato nuovamente il regolamento scritto dal Campidoglio che regola l’accesso delle auto a noleggio con conducente con licenze rilasciate in altri comuni nelle zone a traffico limitato della capitale. La delibera, la 282 dell’ottobre 2012, prevedeva un pedaggio che andava dai 400 ai 3000 euro all’anno per gli Ncc con autorizzazioni rilasciate da altri comuni. Così facendo, secondo il Tar, Roma ha creato “una forma di discriminazione che nulla ha a che fare con le finalità delle Ztl”. Federnoleggio ha applaudito alla decisione del Tar. L’avvocato Pietro Troianello ha spiegato che a Roma le Ncc dovevano versare un obolo con un’evidente discriminazione. Ed ora si attende il parere della Corte di giustizia europea.
ALEMANNO BASTA COSI’ – I tassisti non l’hanno presa bene. In tempo di campagna elettorale poi la loro posizione conta come non mai. Online – News sottolinea come i taxi abbiano voltato le spalle ad Alemanno, colpevole di riproporre le stesse promesse di cinque anni fa. “ha detto che vuole cacciare da Roma gli ncc con licenza di fuori Roma, che vuole eliminare i tassisti abusivi, creare un’assicurazione unica per la categoria, permetterci di fare benzina nei depositi dell’Atac per risparmiare. Tutte chiacchiere. Roba vecchia”. Ed a proposito di Ncc provenienti da fuori roma, i tassisti con le loro indagini hanno dato il via ad un’azione della Polaria che ha voluto vederci chiaro riguardo a certe “strane” licenze.
IL CASO CALABRESE – Come spiega il Corriere della Sera nella sua edizione del 13 marzo 2013, un gruppo di tassisti si è appostato a Fiumicino riprendendo le targhe degli Ncc ritenuti “abusivi”. Successivamente scattano le indagini con viagi in Abruzzo, Calabria e Campania. Scoprendo che nel piccolo paese di Cicala, 993 anime ai piedi della Sila Piccola, in Calabria, ci sarebbe una “centrale” delle Ncc. L’inchiesta condotta dalla Polaria su delega della Procura di Catanzaro ha portato al sequestro della documentazione inerente al rilascio delle licenze di noleggio con conducente. Parliamo di 90 licenze ottenute senza bando di concorso ed in violazione della legge 21/92 che prevede come il servizio debba partire dal comune dov’è stata concessa la licenza. Già in passato erano emersi casi simili a Greccio, in provincia di Rieti, a Santomenna (Salerno), ad Acquapendente (Viterbo) a Sant’Eufemia a Maiella e Turrivalignani (Pescara) e Francavilla a mare, che con le sue 380 licenze rappresenta un record.
L’INCUBO UBER – Parliamo quindi di una guerra combattuta senza quartiere tra tassisti e Ncc alla ricerca dell’ultimo cliente. A volte però può capitare che le due fazioni si uniscano contro un nemico comune colpevole a sua volta di portare via clientela. Parliamo di un’app che rappresenta in questi ultimi mesi il “problema”, ovvero Uber. Quattroruote ci spiega che la funzione di questo prodotto è quello di mettere in contatto i clienti ai servizi Ncc che aderiscono con le proprie berline. Gli oppositori a quest’app, riuniti nel gruppo Facebook “Uber, no thanks” spiegano che la legge non prevede un tramite tra vetture e clientela. I mezzi devono rimanere all’interno delle rimesse e non possono andare a prendere i clienti.
LE CRITICITA’ – Francesco Artusa, rappresentante della categoria Ncc in Fai trasporto persone, ha ribadito che la legge esclude il servizio su piazza. L’app poi determina il prezzo del viaggio, negando la trattativa sul prezzo. ”In questo caso – continua Artusa – abbiamo uno smartphone che calcola la spesa in tempo reale, anche in relazione alla velocità. In pratica il telefono fa il tassametro, e che lo chiamino algoritmo poco conta. Peccato che sia una esclusiva del taxi e che debba essere omologato. Da chi è omologata l’app? Inoltre i veicoli NCC devono partire ogni volta da una rimessa, non possono sostare sul suolo pubblico in attesa di commesse”.
LA QUESTIONE TASSAMETRO – Per Artusa l’app è vietata dall’articolo 85 del Codice della Strada che determina quelle che sono le condizioni del servizio di noleggio con conducente per trasporto di persone regolato dalla legge 21/92. Questa norma però stabilisce che siano i taxi ad avere la necessità di un tassametro omologato e non le vetture Ncc. Quindi di fatto questo non rappresenta un problema. Gli oppositori hanno chiesto un parere al comune di Milano, con Pierfrancesco Maran che ha risposto come il comune controllerà la situazione. Da parte sua Uber ha risposto che lo sbarco in ogni città è preceduto da cinque mesi di studi d carattere legale.
LA RISPOSTA DI UBER – “Arriviamo solo dove pensiamo che le leggi siano sufficientemente chiare -continua Uber- per sostenere il nostro sistema. Le conosciamo, ne siamo al corrente. Anche della questione delle rimesse”. Per quanto riguarda la loro filosofia “Ci accusano di voler abbassare i prezzi del mercato NCC, ma noi lo stiamo allargando, aprendolo a nuovi clienti. Vogliamo essere un servizio aggiuntivo che il noleggiatore decide di svolgere in base ai propri impegni. Ogni giorno il driver può accendere l’app che gli forniamo con lo smartphone, rendendosi così disponibile; altrimenti, continua col suo lavoro”.
LE PERPLESSITA’ DELLA POLIZIA LOCALE – L’azienda si ritiene un intermediario visto che il servizio è offerto dalla Ncc ed il rapporto s’instaura quando l’app fa la “chiamata”. L’algoritmo che calcola il prezzo non è un tassametro e la tolleranza è di cinque euro e l’accordo con il driver prevede un controllo della licenza e delle qualità. Artusa parlava del sequestro di due carte di circolazione da parte dei vigili urbani. La circostanza è stata confermata da Uber che ha ricordato come i libretti siano stati restituiti dopo un ricorso al giudice di Pace. La polizia locale, dal canto suo, ha spiegato che la documentazione al momento andrebbe implementata. Insomma, il legislatore dovrebbe farsi sentire.
CONCORRENZA SPIETATA – Ed eccoci alla fine del nostro viaggio. Alla fine i tassisti a Malpensa hanno scassato due gabbiotti per “vendicarsi” dell’attività dei conducenti e dei responsabili delle Ncc che “procacciano” i clienti prima che questi possano raggiungere la fila dei taxi. Ed in effetti Uber sembra che si comporti allo stesso modo. Solo che anziché un distinto signore in giacca e cravatta ci si trova ad avere a che fare con un’app. Gli utenti della pagina “Uber, no thanks” hanno già segnalato come l’azienda sia entrata negli hotel e come vengano proposte tariffe concorrenziali rispetto ai taxi invitando i colleghi a “fare qualcosa”. Perché è vero che la legge non prevede la presenza di intermediari, ma non la nega neanche. Una nebulosa che andrebbe dipanata dal legislatore, anche perché i clienti si riducono, la crisi morde così come le possibilità di business e certo l’ultima cosa che vogliono tassisti ed Ncc è una guerra che li veda contrapposti per la sopravvivenza.

Si ringrazia www.giornalettismo.com da cui l’articolo è stato Integralmente tratto. 
 
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nccitaliani.it

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