Firenze – NCC contro Taxi

Stemma Comune di FirenzeI men in black del traffico si ribellano alle accuse mosse dai tassisti. Sono gli Ncc che si scagliano contro il popolo dei tassametri, forti di atti di tribunale, rispedendo così al mittente le critiche avanzate nei loro confronti pochi giorni fa. Tutto parte venerdì scorso quando il presidente di Uritaxi, Claudio Giudici, aveva parlato di vetture “non autorizzate dal Comune di Firenze“. “Giudici mente sapendo di mentire“, sbotta Francesco Artusa vicepresidente di Fai Trasporto, responsabile di NCC autovetture. Sottolineando come il servizio prestato dal noleggio con conducente sia del tutto regolare.

La partita è un vero e proprio confronto interno agli autoservizi pubblici non di linea. Un settore diviso tra taxi e Ncc. Con ordine. Tutta la vicenda è normata dalla legge quadro numero 21 del 1992, tutt’oggi in vigore. Questa stabilisce come i taxi debbano svolgere il proprio servizio con prelevamento dell’utente nel proprio comprensorio, con tariffe predeterminate; prestazione obbligatoria quando la destinazione è all’interno del comune che ha rilasciato loro la licenza. Al contrario degli Ncc che possono contrattare di volta in volta con il cliente, individuo o azienda, il prezzo della corsa. Per quest’ultimi invece il vincolo sta nella prenotazione che dev’essere obbligatoria; ne deriva che in alcun modo si può procacciare il servizio in strada. Tradotto, nessun operatore Ncc può appostarsi con un cartello fuori da una stazione per vendere la propria prestazione ai clienti. Ne tantomeno fare un ‘ingaggio’ per la via. Agli oneri si aggiunge il fatto che per le vetture dai vetri scuri è obbligatoria la sosta in un rimessaggio quando non vi sono prenotazioni in essere. Mentre è consentita l’attesa in strada del cliente che abbia preventivamente prenotato un servizio a tempo o viaggio.

Su questo punto sono d’aiuto le parole del coordinatore regionale della Toscana di FAI / Conftrasporto Stefano Giusti: “La legge nazionale prevede che io debba avere una rimessa, ma se il Comune non lo specifica nel proprio regolamento comunale, io potrei aver un’autorizzazione rilasciata dal Comune ics e avere la rimessa a Firenze“. “Autorizzazione”, altro punto che fa differire Ncc e tassisti, quest’ultimi devono invece essere muniti di licenza. Altro obbligo dell’Ncc è l’esposizione del cartello “Noleggio” abbinato a un badge sulla targa che indica numero di autorizzazione e il Comune dove è stata rilasciata. Ovvio che la tipologia di servizio sia differente tra taxi e Ncc, sia per standard sia per fattore pecuniario. Per questo la concorrenza sleale con cui il presidente di Uritaxi ha pungolato, quelli che considera i propri avversari, verrebbe meno secondo Giusti in quanto sono “due tipologie di servizi che si equiparano, e non vanno a sovrapporsi. Questa è una loro convinzione. A questo si aggiunge il fatto che l’Ncc non ha limiti territoriali per la prestazione dei propri servizi, mentre il servizio di taxi è estremamente legato al territorio del Comune che ha rilasciato quelle licenze al fine di soddisfare le esigenze dei propri cittadini”.

ZTL – Riguardo alla mobilità nel centro cittadino, e il relativo accesso alle Ztl, su cui Giudici chiedeva delle restrizioni, risponde piccato Artusa. “L’art. 11 concede agli Ncc parità di accesso a ZTL o preferenziali senza alcuna limitazione territoriale. Il Comune di Firenze ha previsto due modalità d’accesso per taxi ed Ncc: pagamento del singolo accesso o abbonamento tramite telepass. Se il Comune avesse discriminato gli NCC sulla base della provenienza avrebbe compiuto un abuso. Il Comune di Roma ha già visto tre ordinanze aventi quello scopo rigettate dal Tar. Due volte dal Consiglio di Stato“. Diatribe legali, un tema che trascende Firenze e arriva nella capitale, dove il faccia a faccia tra Ncc e taxi è stato ben più aspro e di lungo corso.

A questo si aggiunge una norma, art 29 quater, che nel 2008 fu inserito nel decreto milleproroghe per modificare la legge di settore. Legge ad oggi sospesa in quanto avrebbe destabilizzato la libera prestazione del trasporto persone da un lato e dall’altro, parere del Agcom del 2010, a firma dell’allora Presidente Antonio Catricalà, che al termine dell’esame conclude così: “La portata anticoncorrenziale di tali limiti appare evidente ove si consideri che l’ampliamento dell’offerta dei servizi pubblici non di linea risponde all’esigenza di far fronte ad una domanda elevata e ampiamente insoddisfatta, soprattutto nelle aree metropolitane, di regola caratterizzate da maggiore densità di traffico e dall’incapacità del trasporto pubblico di linea e del servizio taxi a coprire interamente i bisogni di mobilità della popolazione. In conclusione, l’Autorità auspica, sulla base delle considerazioni suddette, l’introduzione di interventi correttivi nelle disposizioni in esame, volti ad eliminare i vincoli amministrativi previsti per l’attività di noleggio con conducente ed a preservare l’attuale normativa nazionale in materia“.

FIRENZE – Tornando al caso fiorentino. Gli Ncc chiedono chiarezza su quanto detto da Giudici su un presunto sistema di “commissioni” tra portieri di albergo e noleggiatori. “Se Giudici – spiega Giusti – ne ha prova o sospetto lo denunci a chi di dovere. Altra cosa sono gli accordi scritti tra hotel di lusso e imprese per soddisfare le esigenze della clientela. Per esempio il Four Season pretende di avere delle auto fuori e le pagano anche se stanno ferme. La storia secondo la quale ci siano vetture ferme per strada, vedi Via Roma, in attesa di ingaggio è aria fritta e rifritta, queste lamentele vengono fatte puntualmente poco prima di incontrare l’amministrazione Comunale la quale, puntualmente, chiede conto del numero esiguo delle licenze taxi nella città di Firenze e della carenza dell’offerta in particolari momenti di momenti dell’anno”. Puntualizzando anche come i Van in cui la mattina ci può imbattere nel centro cittadino siano noleggiatori che trasportano croceristi da Livorno.

Un altro punto che infervora i rappresentanti degli Ncc sono i danni milionari dichiarati dal presidente della Cotafi. “Come fanno a dire che hanno perdite? Io lo posso dimostrare con fatture in entrata e uscita. Loro non hanno neanche l’obbligo di emettere la ricevuta fiscale, ricordiamoci che anche in paesi molto meno progrediti del nostro i taxi sono dotati di tassametri che equivalgono ai comuni registratori di cassa di ogni attività commerciale, al termine del servizio lo strumento emette una ricevuta fiscale dalla quale si deduce chi sia il conducente, il costo, il giorno, le tariffe applicate eccetera” chiosa Giusti.

La questione “arrotondamenti” fa perdere le staffe anche al vicepresidente Artusa che, scrivendoci, vuole mettere i puntini sulle “i”. “La legge 21/92 ha dato a Regioni e Province il compito di stabilire il fabbisogno (compito mai espletato nelle metropoli che non fanno bandi da 20/30 e più anni con conseguente e costante aumento del valore delle licenze. La GDF stima quelle di Firenze tra i 300 e i 350 mila euro)”. E l’eco di Giusti: “Come fa una banca a darti un mutuo da 300mila euro fatturando 25mila euro annui ? Se questi signori pretendono legalità noi siamo pronti a sederci ad un tavolo presso l’amministrazione Comunale alla presenza delle associazioni dei Consumatori, come peraltro prevede la legge.”

FirenzeToday.it
(Integralmente tratto da Firenze Today)
 
 
 
 
 
 
 
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1 pensiero su “Firenze – NCC contro Taxi

  1. Driver ha detto:

    LICENZA UNICA ITALIANA A TUTTI NCC CON I REQUISITI!!!

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